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Moena e la Val di Fassa
 
La vostra destinazione turistica: Moena e la Val di Fassa in Trentino

Cosa significa e cosa si può fare in una valle immersa nelle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità?

Significa paesaggi unici, colori inebrianti in tutte le stagioni, cielo terso graffiato dalle guglie di montagne millenarie, tramonti infuocati dall’effetto cromatico dell’Enrosadira, prati, natura, boschi abitati da creature selvagge che convivono in pace con gli abitanti di queste valli.

E ancora fiori, piante medicinali, laghetti di montagna, sorgenti di acqua limpida e pura, rocce dalle mille forme, miti animali da pascolo che popolano graziose malghe con accoglienti rifugi dove si lavora il latte più pregiato e si producono formaggi prelibati e tipici come il “Puzzone di Moena”.

Tutto questo immenso patrimonio è a soli 50 Km da Trento, il capoluogo del Trentino, ed è racchiuso partendo da una conca alluvionale dove sorge il villaggio alpino di Moena “la Fata delle Dolomiti”, circondata da alcuni fra i più importanti complessi Dolomitici, come il Latemar, la Valaccia e il valico di Costalunga.

L’incanto fiabesco di questa nota destinazione turistica deriva da un’antica leggenda che vedeva protagonista il re Laurino, sua figlia e il colore rosato che copre le vette che la circondano. Testimonianze di questa remota cultura sono ancora visibili in alcuni gioielli architettonici molto ben conservati a disposizione dei visitatori, come la passeggiata alla scoperta dei tabià, tipici edifici rustici interamente in legno.

Non mancano le attrazioni per gli sportivi: durante la stagione estiva l’evento più importante è quello dedicato ai biker, la Val di Fassa Bike, che conta ogni estate oltre 4.500 partecipanti rendendola la principale bike marathon d’Italia, in inverno la manifestazione più famosa è la Marcialonga, la gara internazionale di Granfondo per eccellenza organizzata da oltre trent’anni con un successo di pubblico ineguagliabile. Chi ama lo sci alpino, invece, può usufruire della vicina Ski Area Tre Valli, che porta gli sciatori sulle vette dell’Alpe di Lusia e sul Passo San Pellegrino.

L’elezione del territorio dolomitico a Patrimonio dell’Umanità è, e sarà, uno stimolo per custodire e proteggere l’antico e generoso mondo che circonda i “Monti Pallidi”, riservandone bellezza e unicità per le generazioni che verranno.